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Ultimo aggiornamento: 04 Settembre 2021 (Fructidor - Nerprun)

Tra sacro e profano, ma non sono diavoli

L'unica cosa che lega queste due coppie di statuette è l'affermazione presente nel titolo, "non sono diavoli", e il valore economico decisamente basso. Per il resto sono quanto di più distante si possa immaginare: adoro questi accostamenti decisamente improbabili e azzardati!

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Geppo

Satana, il capo di Geppo

Per prima cosa bisogna parlare delle Edizioni Bianconi, che hanno prodotto fumetti italiani per bambini e ragazzini e che hanno avuto un discreto successo negli anni '70/'80.
Nel formato e nelle ambientazioni erano decisamente ispirate dai fumetti Disney, in particolare da Topolino, ma si discostavano nettamente per un particolare: i fumetti di Topolino & co. sono riusciti a mantenere da sempre un target trasversale riuscendo ad appassionare anche gli adulti (io ne sono un esempio!), mentre i vari personaggi delle Edizioni Bianconi (Geppo, Soldino, Trottolino, Provolino, Nonna Abelarda, ecc.) erano apprezzati solo da bambini e ragazzini. Azzarderei che forse è per questo motivo che dal 2000 si sono estinti mentre Topolino gode di ottima salute.
La cosa bella di questi fumetti è che la maggior parte dei personaggi erano italiani, seppur inseriti in un contesto simile a quello statunitense, e spesso molto originali come nel nostro caso per il simpaticissimo diavolo Geppo.

Come nella genesi ci sono due racconti della creazione che comunque si somigliano, così abbiamo due racconti di come l'angelo Geppo è arrivato per sbaglio all'inferno, pur mantenendo la sua purezza d'animo originale. In una versione svenendo durante la ribellione di Satana si ritrova all'inferno, mentre nell'altra la cicogna che doveva consegnarlo in paradiso viene corrotta e deviata da Satana.
Comunque siano andate le cose come diavolo è un disastro: produce solo azioni buone sia volontariamente che involontariamente facendo sistematicamente infuriare Satana. A questo punto dovrebbe essere chiaro perché possiamo concordare di non considerarlo un vero diavolo.
Ma quello che aggiungerei io, e che non si evince immediatamente, è che anche Satana alla fin fine, per quanto birbone, non sembra totalmente malvagio. Il Satana di Geppo sembra avvicinarsi molto a "Il diavolo" di Giovanni Papini che alla fine potrebbe essere perdonato dalla Divina Misericordia di Dio.

E qui scatta la meraviglia: in un'Italia ancora decisamente democristiana e parecchio cattolica questo fumetto non ha suscitato scandalo, pur trattando di un diavolo buono (ossimoro inaccettabile) come Geppo e di un Satana che tanto abissalmente malvagio non è. Insomma, potremmo definirla quasi un'eresia.
La seconda meraviglia è stato trovare pochi anni fa queste statuine in varie fiere del fumetto. E' un classico nel mondo dei comics che vengano proposti dei "figurini", delle statuette che riproducono personaggi dei fumetti (e non solo) più amati dai nerd, ma in questo caso si trattava veramente di reperti di un passato remoto che non so quanti altri, a parte me, possono aver acquistato.

Exu in legno

Exu in gesso

Del Candomblé ho già avuto occasione di parlarne a proposito del libro di ricette "Comida de santo".
Questa religione è arrivata in Brasile con gli schiavi africani ed è sopravvissuta fino ad oggi nonostante fosse osteggiata dalla Chiesa Cattolica, quindi dagli schiavisti bianchi. Per sopravvivere fin qui, nei secoli è stata praticata di nascosto, e ancor oggi anche se è ampiamente accettata, anzi fa parte di quel folklore brasiliano che viene offerto anche ai turisti seppur in modo edulcorato, i terreiros, cioè i luoghi ove si svolgono le cerimonie, sono spesso collocati nella foresta, o in zone periferiche non facilmente accessibili al turismo di massa.

Sempre per mantenere la propria religione senza attirare l'attenzione su di sé, gli adepti al Candomblé hanno mascherato le proprie divinità associandole a santi cattolici, se non a Gesù stesso o in un caso, e qui arriviamo al punto, al diavolo. Il caso in questione è quello riprodotto in queste due statuette: si tratta di Exù, che Wikipedia definisce un trickster, quindi un essere (uomo, donna o animale antropomorfo) amorale, o comunque che ha una condotta che trascende il bene e il male, e ponendosi come intermediario tra gli dei e gli uomini spesso stravolge l'ordine costituito (vedi Prometeo o Loki). Però, con tutto il rispetto per Wikipedia, come tutti gli incasellamenti a mio avviso anche questo, in qualche aspetto, rischia di essere improprio.

Nelle cerimonie del Candomblè, all'inizio, quando gli atabaques cominciano a suonare, il primo degli orixas ad arrivare, cioè a "possedere" il proprio eletto (ma normalmente la propria eletta) è proprio Exù. In modo piuttosto irrispettoso, ma fattuale, potremmo dire che è quello che letteralmente "apre le danze", perché di questo si tratta. Gli eletti (ma quasi sempre le elette) che devono incarnare le singole divinità danzano al ritmo incalzante degli atabaques fino ad essere posseduti dal proprio orixa, anche se qualche antropologo materialista direbbe fino a "cadere in trance".

A questo punto è chiaro che Exù non è il diavolo. Volendo forzare un'associazione potremmo paragonarlo più a Mercurio, "postino degli dei" come cantava Ivan Graziani. La sua non è un'azione di corruzione degli uomini, ma di intercessione, di tramite. Forse l'associazione col diavolo era stata fatta per i suoi colori caratteristici, il nero e il rosso, o per la sua amoralità. Fatto sta che la sua rappresentazione "diabolica" non va assolutamente considerata alla maniera cristiana.

Queste due statuette, una in legno e l'altra in gesso, sono comuni rappresentazioni acquistabili a buon mercato nei mercati o nei negozi specializzati in Brasile. In pratica non è niente di ricercato o prezioso, ma sicuramente da noi un po' raro da trovare.

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