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Ultimo aggiornamento: 13 Aprile 2024 (Germinal - Laitue)

Ma come fanno quegli imbecilli di satanisti
a credere ancora alla venuta dell'anticristo?
Quasi li invidio, perché devono essere
miracolosamente immuni dai travagli dell'intelligenza!
E' una follia!

("Il ritorno di Killex", 1997, Dylan Dog)







Il presagio (The Omen): inquietanti coincidenze

Film e libro - Le coincidenze - I fulmini del destino - La metropolitana, l'aereo e i babbuini - L'incidente stradale - Un piccolo scoop - Blackstar

Film e libro

Ho scoperto "Il presagio" (romanzo) in biblioteca, e devo ammettere che è il libro horror che mi ha inquietato più di tutti, forse proprio perché ero ancora ragazzino. Il libro era già vecchiotto all'epoca e ignoravo che ci fosse stato anche il film. In realtà come ci dice Wikipedia pur essendo uscito poco prima del film il libro non è altro che la trasposizione in romanzo della sceneggiatura, entrambi opera di David Seltzer. E in effetti, caso raro, film e libro sono intercambiabili, non si notano differenze significative, a differenza di quel che succede normalmente quando da un romanzo viene tratto il film.
La trama è concettualmente semplice e tratta dell'avvento dell'anticristo, dalla nascita all'infanzia. La crescita e l'evoluzione prosegue nei due sequel della trilogia: La maledizione di Damien (carino, ma non all'altezza del primo) e Conflitto finale (bah ...). E' solo una coincidenza se proprio in questi giorni sta uscendo in Italia il prequel nuovo di zecca: non lo sapevo, avevo deciso di pubblicare questa pagina già da tempo (ma esistono le coincidenze?).

Prendo pigramente l'inizio da Wikipedia:

6 giugno 1970, ore 6:00. Robert Thorn, diplomatico statunitense a Roma, viene informato che il proprio figlio è nato morto. Alcuni prelati che gestiscono l'ospedale suggeriscono all'uomo di accettare la sostituzione del neonato morto con un bambino nato contemporaneamente al suo, la cui madre (donna senza famiglia e sconosciuta) è morta di parto. Thorn, ancora sconvolto dalla triste notizia, si lascia persuadere allo scambio, senza rivelare nulla alla moglie e lasciandole credere che il neonato sia realmente figlio loro.
Nominato Ambasciatore degli Stati Uniti in Gran Bretagna, Thorn, con la moglie Kathie e il piccolo Damien, si trasferisce a Londra, dove la famiglia vive un periodo felice e sereno. La tranquillità viene turbata il giorno del quinto compleanno di Damien, quando la sua bambinaia, di fronte ad una folla di bambini festanti, si suicida gettandosi dalla finestra con un cappio al collo.
La morte della bambinaia induce uno dei sacerdoti che avevano accolto il bambino nell'ospedale a mettersi in contatto con il diplomatico, rivelandogli come Damien sia stato in realtà partorito da una sciacalla.

Il resto della trama prosegue con la verità che piano piano diventa evidente a vari personaggi, che però quando cercano di rivelarla o di fermare (uccidere) il piccolo Damien Thorn muoiono in modo violento e misterioso. Quindi non per mano della congrega satanica che assiste l'anticristo, ma per intervento soprannaturale.
Il focus di questo horror è la questione teologica: si può fermare il male quando fa parte di un disegno globale, (non certo voluto ma) concesso da Dio? Spoiler: no, non si può!
La questione viene posta in più parti anche dai vangeli, ma l'episodio forse più significativo è quello del Getsemani:

Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù, messa mano alla spada, la estrasse e, colpito il servitore del sommo sacerdote, gli recise l'orecchio. Allora Gesù gli disse: “Riponi la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada periranno di spada. Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio, che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d'angeli?
(Matteo, 26, 51-53)

Tutto doveva compiersi, e infatti in Giovanni 19,30 troviamo questo proprio nelle ultime parole del Cristo sulla croce: "Quando Gesù ebbe preso l'aceto, disse: «È compiuto!» E chinato il capo rese lo spirito".
Questo per dire che anche i film horror qualche questione seria la sollevano, non è detto che siano per forza puttanate.

Le coincidenze

Curiosamente la pagina di Wikipedia in inglese non riporta i sinistri incidenti che hanno accompagnato la produzione del film. Chiaramente sono solo coincidenze (ma esistono le coincidenze?), e questo non è il primo caso del genere come specifica la pagina di Wikipedia in italiano:

Come avvenuto in altre lavorazioni di film afferenti al genere horror (si pensi ad esempio a Poltergeist - Demoniache presenze del 1982 o all'italiano Cannibal Holocaust di quattro anni dopo, o in particolare a film inerenti al demonio, come L'esorcista), una serie di coincidenze o di incidenti sono stati associati dai media o dalle stesse produzioni del film al tipo di argomento trattato dal film.

La stessa pagina riporta di seguito quattro casi che però meritano di essere approfonditi, e inoltre ne mancano degli altri, altrettanto clamorosi, che cercando si trovano in rete. Infine l'idea di questa pagina era partita da un'ulteriore singolare coincidenza che mi aveva molto colpito da tempo e che non ho mai trovato riportata da nessuna parte.
Vediamo il tutto in dettaglio.

I fulmini del destino

Come succede spesso particolari così gustosi vengono riproposti da innumerevoli siti e blog italiani, naturalmente senza mai citare la fonte primaria, che mi sembra spesso essere la stessa Wikipedia, la quale invece da parte sua la fonte la cita: "Interviste al regista e al produttore del film nel documentario "Maledizione o coincidenze?", incluso tra gli extra del DVD del film Il presagio edito nel 2001 dalla 20th Century Fox".
In rete però ho trovato un'altra interessante pagina in inglese, Conspiromedia, che prende in considerazione anche una seconda fonte, un documentario intitolato "The Curse of The Omen" andato in onda su "Channel 4".
Se in entrambi i documentari le testimonianze concordano sul fatto che nel 1975 due aerei che trasportavano membri della troupe furono colpiti da un fulmine, ed entrambi concordano che in un caso ci fosse a bordo Gregory Peck, alias Robert Thorn nel film, sul secondo nome discordano nettamente. Il documentario accluso nel DVD si dice che l'altro membro fosse proprio David Seltzer, lo scenggiatore e autore, mentre nel documentario di "Channel 4" il produttore esecutivo Mace Neufeld ci dice di essere stato proprio lui il protagonista della seconda piccola disavventura.

Sul periodo nero del protagonista Gregory Peck comunque non si discute: il 26 giugno 1975 suo figlio è stato trovato morto per un colpo di arma da fuoco. Il coroner ha stabilito che si trattava di un suicidio, anche se qualche lato grigio sembra esserci in questa morte. Jonathan Peck era un reporter e lavorava per la KCOY di Santa Maria, aveva lasciato un lavoro meglio retribuito come scrittore per la KNXT di Los Angeles per poter imparare il mestiere. Rimando all'articolo qui in fianco per maggiori dettagli sulle perplessità del suicidio (che servono a me per dare un ulteriore tocco di inquietante mistero).

Ricapitolando, per evitare di creare leggende metropolitane basate sul nulla: è assolutamente assodato che Jonathan Peck figlio del protagonista del film è morto in quell'anno, ed è abbastanza suffragato da testimonianze che l'aereo che portava Gregory Peck a Los Angeles sia stato colpito da un fulmine, evento non incredibile ma tutto sommato raro. Diciamo che però che sul secondo fulmine può esserci qualche perplessità.

La metropolitana, l'aereo e i babbuini

Mentre la troupe cinematografica si stava recando alla stazione di Green Park "il 9 ottobre 1975 dei terroristi appartenenti all'Irish Republican Army, meglio nota come IRA, detonarono una bomba appena fuori dalla stazione; quest'ultima uccise un ventitreenne che portava il nome di Graham Ronald Tuck". Indubbiamente gli anni '70 furono piuttosto intensi per il terrorismo di ogni tipo, quindi non era estremamente improbabile passare vicino a qualche evento simile.
Se però a questo aggiungiamo che un membro del cast, Syndey Bamford, è morto sbranato da una tigre fin che giravano le scene nel Windsor Safari Park (secondo conspiromedia), che ci sia stato qualche incidente anche con la gestione dei babbuini e dei cani (secondo Wikipedia) ecco che comincia a configurarsi uno scenario inquietante.
Per completare il quadro degli incidenti di scena, dobbiamo aggiungere quello dell'aereo noleggiato per le imprese dall'alto di Londra. L'aereo (un HS125) avrebbe dovuto essere stato usato il giorno prima, ma era stato portato via da dei clienti cinesi che avevano pagato meglio, quindi la coincidenza ha voluto che fosse ci fossero questi a bordo proprio quel giorno in cui uno stormo di uccelli, di pavoncelle, ha attraversato la strada a quest'aereo al momento del decollo, facendo perdere il controllo al pilota. L'aereo ha sfondato la recinzione ed è andato a sbattere su un'auto che passava in quel momento, causando la morte della moglie e delle 5 figlie di uno dei piloti dell'aeroporto.
Forse in questo caso potremmo parlare di sincronicità geopolitica, più che di maledizione del film, perché gli uomini d'affari cinesi (portati poi all'ospedale, ma senza conseguenze particolari) erano in visita per acquistare aerei militari.

L'incidente stradale

Piccolo spoiler: Keith Jennings, il fotografo personaggio del film che sta scoprendo l'orrenda verità su Damien, fa una fine particolarmente truculenta: gli viene tranciata la testa da una lastra di vetro.
L'ideatore, il creatore di questo effetto speciale fu John Richardson, esperto di effetti speciali. Venerdì 13 (sic!) Agosto 1976, lo stesso anno di uscita di "The Omen", lui e la sua assistente Liz Moore ebbero un incidente stradale in cui lei morì. Ora trovo due versioni con particolari leggeremente diversi: Wikipedia mi dice che lei era la sua fidanzata (oltre che collaboratrice per gli effetti speciali), che l'incidente avvenne in Belgio (o che comunque erano in Belgio di stanza per un altro film "Quell'ultimo ponte") e che lei venne decapitata da una lastra di metallo. Conspiromedia ci dice che Liz Moore era solo l'assistente, l'incidente è avvenuto in Olanda ("Quell'ultimo ponte" è ambientato in Olanda) e che lei è morta tagliata a metà dalla ruota anteriore.
L'unica cosa in cui le versioni concordano perfettamente è che Richardson sopravvissuto illeso all'incidente è uscito dall'auto e ha visto il cartello "Ommen 66 Km". Ora sono evidenti la somiglianza tra il nome della cittadina olandese, Ommen, e il titolo del film "The Omen" che differiscono per una sola lettera, nonchè la somiglianza tra i 66 Km e il 666 numero della Bestia che Damien porta inciso sul cuoio capelluto. Sono somiglianze notevoli, forse un po' troppo notevoli, e francamente di tutta la vicenda sono quelle che mi lasciano un po' perplesso. Il comune di Ommen con i suoi 18.295 abitanti non compare neppure nell'elenco delle principali città olandesi ed essendo nei paesi bassi per definizione non è una cittadina estremamente isolata. Mi chiedo quindi se è possibile (magari lo è) che esista un cartello che a 66 chilometri di distanza indichi proprio Ommen. Capirei Amsterdam, ma Ommen? Posso accettare, questo sì, che suggestionato dal film e dagli altri incidenti, dopo lo shock dello scontro, Richardson abbia in buona fede creduto di vedere il cartello.
Tirando le fila: darei per accertato che ci sia stato l'incidente Venerdì 13 Agosto 1976 anno di uscita del film, e che questo incidente sia stato particolarmente truculento e simile alla succitata scena del film per quello che riguarda la morte di Liz Moore.
Un'ultima nota vorrei spenderla per questa bravissima scultrice il cui nome è ingiustamente ignorato. Nessuno sa chi era lei, ma tutti conoscono la sua opera più famosa: C-3PO (D-3BO nella versione italiana della trilogia originale), il dorato robot antropomorfo della saga di guerre stellari. Qui ho riportato (sperando di non violare nessun copyright) una sua foto con i busti dei Beatles: un'artista veramente notevole, destinata per il suo ruolo a restare sempre nell'ombra.

Un piccolo scoop

Si tratta di poca roba, però nessuno mi sembra che se ne sia accorto finora. A dire il vero è stato il punto di partenza di questa pagina: pensavo un breve accenno al libro e al film per poi segnalare questa curiosa coincidenza. Documentandomi poi, con mio sommo stupore, mi sono trovato di fronte a tutte le altre sinistre coincidenze di cui ho parlato fin qui.
Come si diceva all'inizio, la trama inizia col diplomatico Robert Thorn che arriva a Roma dove sta nascendo suo figlio. In realtà come diplomatico lui è destinato a far l'ambasciatore in Gran Bretagna, però Roma è chiamata in causa probabilmente come centro del cristianesimo.
La domanda può sembrare bizzarra, però ... nella realtà c'è qualche Thorn, diplomatico, che ha avuto a che fare con Roma?
Se aggiungiamo una lettera "e" alla fine del cognome la risposta è sì, c'è stato eccome! Si tratta di David Thorne, "diplomatico e imprenditore statunitense, già ambasciatore in Italia sotto l'amministrazione Obama", per la precisione lo è stato dal 2009 al 2013, 33 anni dopo il film. La sorella gemella di David, Julia, fu la prima moglie di John Kerry. Segnalo, ma solo come nota di colore, il fatto che sia stato membro degli Skull and Bones.
Ovviamente si tratta solo di una piccola coincidenza che fa sorridere.
Però ... nel film c'è la scena in cui Damien viene portato in chiesa per essere battezzato (contro tutti i "saggi" consigli della nuova tata adepta del diavolo), ma arrivato di fronte all'ingresso della chiesa il neonato comincia a piangere, a strillare e a dare in escandescenze che sembra quasi dover morire. Al che i genitori decidono di rimandare il battesimo. Ecco, io non vorrei interferire nelle scelte religiose altrui, ma sarei molto confortato nel sapere che i due figli di David Thorne sono stati regolarmente battezzati.
Sono tutte coincidenze ridicole e io non credo assolutamente che ci siano correlazioni, però ... non si sa mai.

Blackstar

Se si può accettare l'assonanza tra il titolo "The Omen" e la cittadina olandese Ommen allora si può accettare la somiglianza anche con la cittadina svedese di Ormen. Questa città è il fulcro di Blackstar l'ultima canzone del grandissimo David Bowie.
In realtà non credo che quest'assonanza c'azzecchi minimamente con la nostra storia (anche se il video è piuttosto inquietante di suo), però mi dà l'occasione per richiamare l'attenzione su questo capolavoro purtroppo passato inosservato ai più. Il video, la coreografia, la musica, il testo di Blackstar sono a mio avviso elementi inscindibili per quest'opera, che è complessa, criptica, affascinante e riassuntiva di una carriera artistica. Credo che qui Bowie abbia dato il massimo, in tutti i sensi visto che più di così non poteva più dare: il cancro lo stava ormai consumando, e si vede bene nel video, però lui non ha voluto andarsene senza lasciarci questa perla.
Ho trovato in rete che Ormen vuol dire serpente, e qui mi fermo perché effettivamente non c'entra col resto, però ...

In the villa of Ormen, in the villa of Ormen
Stands a solitary candle
In the centre of it all, in the centre of it all
Your eyes
[...]
How many times does an angel fall?
How many people lie
instead of talking tall?
He trod on sacred ground
he cried loud into the crowd
(I’m a blackstar, I’m a blackstar, I’m not a gangstar)


Nella villa di Ormen, nella villa di Ormen
C'è una candela solitaria
Al centro di tutto, al centro di tutto
I tuoi occhi
[...]
Quante volte cade un angelo?
Quante persone mentono
invece di parlare a testa alta?
Ha camminato su un terreno sacro
gridò forte tra la folla
(Sono una stella nera, sono una Blackstar, non sono una gangstar)



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