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Le valenze di energia psicocinetica sono oltre i valori massimi!
L'ago è impazzito! Questa volta ci siamo vicini! Lo sento! .

(Dan Aykroyd/Ray in "Ghostbusters - Acchiappafantasmi")

Ultimo aggiornamento: 08 Maggio 2021 (Floréal - Arroche)

Fantasmi della seconda guerra mondiale: gli oggetti parlano!

Oggetti, fantasmi e racconti

Trovato in una bancherella di letteratura tecnica su armi e militaria, questo prezioso volume c'azzeccava nel contesto come un volume sui modelli di astronavi extratterestri in un ambito di areonautica militare. Ah no! E' un esempio infelice ... chiedo scusa: dimenticavo che secondo molti "esperti" le tecnologie che hanno portato alla costruzione dello Stealth sono extraterrestri.
Comunque diciamo che il libro si occupa tendenzialmente di spiritismo anche se incidentalmente contestualizza gli oggetti di militaria presentati. La struttura è semplice: l'autore in ciascun capitolo analizza un oggetto militare o comunque legato alla seconda guerra mondiale per scoprirne la storia del proprietario.

Ma come lo analizza?
Prima dell'analisi vera e propria c'è la recita della preghiera a san Michele Arcangelo, che da quel che riesco a tradurre è una versione ridotta della versione delle Preci Leonine. Kimmel passa quindi al primo esame che effettua personalmente col pendolo, quindi sostanzialmente con una forma di radioestesia, per capire se l'oggetto emana energia. Una volta stabilito che l'oggetto emana energia, l'autore lo propone a dei/delle "psychic", parola dalla valenza multipla che potremmo in questo caso tradurre come "sensitivi", o meglio "sensitive" visto che sono tutte donne quelle di cui abbiamo il nome, e cioè: Jane Doherty, Lisa Palandrano e Maryanne Vasnelis, alle quali si aggiungono varie voci con "Anonymous".
Le sensitive vengono informate solo il minimo necessario sulla storia dell'oggetto, per poter aver la mente sgombra e ricettiva. Quindi possono riferire le loro impressioni, ovvero la storia del proprietario che in alcuni casi comunica con loro e che a questo punto possiamo definire come un vero e proprio, seppur indiretto, "ghost-writer".

Qualche esempio

Si inizia con un anello con il simbolo del Totenkopf di cui si può ben immaginare l'origine con un minimo di preparazione storica: è il classico anello da SS. Qui purtroppo le impressioni di Jane Doherty e Anonymus sono piuttosto vaghe e quindi un po' deludenti.
Più precise invece le impressioni di Lisa Palandrano nel successivo reperto: un resto del famoso LZ 129 Hindenburg, il mastodontico dirigibile Zeppelin che il 6 maggio 1937 prese fuoco mentre stava attraccando nel New Jersey. E le impressioni non potevano che essere "My hands felt hot, very hot", "le mie mani hanno sentito caldo, molto caldo". E non potrebbe essere altrimenti visto che per mancanza di elio, di cui gli Stati Uniti avevano vietato l'esportazione verso la Germania, il dirigibile era stato riempito con l'altamente infiammabile idrogeno.

Quello che agli occhi di un comune mortale potrebbe sembrare un semplice vecchio lucchetto arruginito, nelle mani del sensitivo si scopre essere stato uno strumento di prigionia, probabilmente di un campo di concentramento.
Più commovente invece il rimasuglio di una maschera antigas giapponese, il cui proprietario ha comunicato direttamente col sensitivo (Anonymous): "I would like to see me son again, to go back home to my family", "Mi piacerebbe vedermi di nuovo bambino, tornare a casa dalla mia famiglia". Probabilmente una frase che molti soldati avranno pensato in punto di morte, ma che contestualizzata sul singolo oggetto diventa toccante.
Ci sono poi impressioni dettate forse dalla natura dell'oggetto come è il caso, a mio avviso, della Nambu Type 14 che porta a dire ai sensitivi che ispira un senso di uccisione: il proprietario sembra avesse ucciso diverse persone con essa. Eppure a mio avviso non è una conclusione così scontata: le pistole, specie in guerra, sono armi di backup, di difesa personale in emergenza, armi perlopiù da ufficiali che non possono girare con un fucile d'assalto, e che anche durante le azioni di guerra guidano la truppa pistola in mano, ma certo con non molti risultati pratici laddove chi sta combattendo da entrambe le parti ha armi più efficienti.

Le impressioni dello scrivente

Personalmente non nascondo il mio scetticismo di base sul metodo e l'efficacia di queste investigazioni, però bisogna ammettere che il risultato finale è veramente bello. Anche considerando fantasiose le ricostruzioni non si può non restare affascinati dalle storie che si sviluppano capitolo per capitolo. Sono storie tragiche e di sofferenza, sia ben chiaro, come per tutte le storie di quei capitoli bui dell'umanità rappresentati dalle guerre, e in particolare dalla segnatamente cruenta e crudele seconda guerra mondiale.
Ma la cosa che più colpisce ed affascina è come queste storie nascano anche da oggetti, o spesso resti di oggetti, apparentemente insignificanti come un pacchetto di sigarette o i resti di una suola. Viviamo circondati da manufatti a cui non prestiamo attenzione, e che invece in molti casi avrebbero molto da insegnarci. In questo libro è chiaro quello che vogliono trasmetterci: l'orrore per la guerra, per quell'insensata carneficina ai più imposta dall'alto, che altri lasciti non ha se non il dolore e l'orrore.
Eppure anche altri oggetti, altri cimeli più pacifici potrebbero narrare storie interessanti se potessero parlare. Ma nauseati dalla quantità prodotta da questa società post-industriale non prestiamo attenzione più a nulla, tediati dall'abbondanza non ricerchiamo, non tentiamo di capire, non ci soffermiamo poeticamente ad inventare storie (vere o no che importa?) su ciò che ci circonda e che viene da un non lontano passato.

Mi piace rovistare nei ricordi
Di altre persone, inverni o primavere
Per perdere o trovare dei raccordi
Nell'apparente caos di un rigattiere
Quadri per cui qualcuno è stato in posa
Un cannocchiale che ha guardato un punto
Un mappamondo, due bijou, una rosa
Ciarpame un tempo bello e ora consunto
Pensare chi può averli adoperati
Cercare una risposta alla sciarada
Del perché sono stati abbandonati
Come un cane lasciato sulla strada
Oggetti che qualcuno ha forse amato
Ora giacciono lì, senza un padrone
Senza funzione, senza storia o stato
Nell'intreccio di caso o di ragione

(Francesco Guccini, "Vite" da "Ritratti", 2004)

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Autore: Richard J. Kimmel
Titolo: WW2 GHOSTS - Artifacts Can Talk
Tipologia: brossura
Dimensioni: 15 x 22 cm
Pagine: 192
Editore: Schiffer Pub Ltd
Anno di pubblicazione: 2009
ISBN: 978-0-7643-3159-6

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