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Il reale è solo un caso particolare.
(Paul Valery, "cattivi pensieri")

Ultimo aggiornamento: 18 Giugno 2022 (Prairial - Chariot)

Topolino e l'uomo falena: coincidenza o sincronicità?

Topolino n.3471 del 01 Giugno 2022

Cronologia degli avvenimenti:
- 30/04/2022 Su piloton.it pubblico la pagina Un fortiano doc: John Keel e il Mothman
- 07/05/2022 Su piloton.it pubblico la pagina The Mothman Prophecies il film (quello del 2002)
- 01/06/2022 Esce Topolino n.3471 con la prima parte della storia "Topolino e il ritorno dell’Uomo Falena" (la seconda parte è uscita il 07/06/2022 nel numero successivo)

Per prima cosa sgombriamo subito il campo da equivoci: non conosco nessuno nella redazione di Topolino, non conosco lo sceneggiatore, non conosco nessuno al CICAP (associazione chiamata direttamente in causa nella storia) e infine sono quasi sicuro (statistiche alla mano), che tutti questi signori ignorino altamente l'esistenza del mio insignificante sito.
Quindi arriviamo al dunque: l'argomento trattato è parecchio di nicchia e un po' dimenticato. Non ci sono neanche in ballo anniversari significativi che potrebbero riesumarlo, i cinquant'anni sono scaduti nel 2016 per capirci. Infine l'uomo falena stesso, mothman per gli amici, si è fatto dimenticare: non è più riapparso, quanto meno a Point Pleasant, diventata per l'occasione "Topoint Pleasant" nella storia disneyana.
Insomma come riportano qui: «Sergio Badino ha scelto di soffermarsi su questo mistero "cercando fra quelli 'affrontabili' e 'inediti' su Topolino."».
Inedito e insolito: e tutto questo solo un mese dopo che ne avevo parlato io. Mi vien da dire che come coincidenza le probabilità erano abbastanza basse, quindi forse è l'effetto farfalla, forse mi sono montato troppo la testa o forse è un clamoroso caso di sincronicità!

Non vi è nulla però di assolutamente casuale, e anche ciò che sembra massimamente tale non è altro se non qualcosa di necessario, che si realizza in modo attenuato. Delle cause determinate, per quanto lontane nella catena causale, hanno già da lungo tempo stabilito necessariamente che esso doveva verificarsi proprio ora, e contemporaneamente a quell'altra cosa. Ogni avvenimento cioè è un termine particolare di una catena di cause degli effetti, procedente nella direzione del tempo.
(Arthur Schopenhauer)

Il muride che mi accompagna fin da piccolo

Confesso: sono un lettore appassionato di Topolino fin da piccino, non ho mai smesso di esserlo e non ho intenzione di smettere in futuro. Come citavo qualche settimana fa "Il nous fallut bien du talent / Pour être vieux sans être adultes" (ma ce n'è voluto del talento / per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti).
Per i non appassionati di questo mondo, ma spero almeno un po' curiosi, inquadriamo a grandi linee il contesto.
I fumetti Disney, suddivisi nel mondo dei topi (Topolino, Pippo, Minni, Clarabella, Orazio, Tip & Tap, Gancio, il Commissario Basettoni, l'ispettore Manetta, Gambadilegno e tanti altri ancora) e il mondo dei paperi (Paperino, Paperina, Zio Paperone, Qui, Quo, Qua, Nonna Papera, Archimede, Brigitta, Paperoga, Gastone e tanti altri ancora), già da decenni sono una prerogativa, per non dire esclusiva, tutta italiana. Le italiche storie sono esportate e tradotte un po' ovunque, anche se in generale all'estero sono comunque considerate tendenzialmente un prodotto per bambini. A dire il vero già con Walt Disney i personaggi capostipiti erano nati con l'animazione, e i fumetti erano in realtà un prodotto derivato che si è poi sviluppato grazie a Floyd Gottfredson, e per quello che riguarda la parte dei paperi è stato grazie al "Duck Man" Carl Barks che si è creato l'intero mondo di Paperopoli.
Nonostante Francesco Guccini abbia dichiarato in più occasioni che i veri, gli unici, fumetti Disney sono quelli di Carl Barks, onestamente io ritengo che il suo allievo Don Rosa lo abbia superato (ma anche Don Rosa stesso non sarebbe d'accordo con me vista la sua spropositata ammirazione per il maestro).
Forse non tutti sanno che gli autori dei fumetti Disney hanno faticato non poco dapprima (ancora negli anni'60) per spiegare che c'erano loro dietro quelle bellissime storie, e non Walt Disney in persona, e in seguito per vedere poi finalmente accreditati i loro nomi su ciascuna storia. Grazie a questo oggi posso permettermi di ricordare almeno quattro dei miei autori preferiti. Dovendo essere estremamente sintetico, citerei per i disegnatori l'indiscusso Giorgio Cavazzano, un fuoriclasse (e o ci scrivo un libro o la chiudo qui) e un disegnatore forse un po' dimenticato, ma che per me è il Van Gogh della Disney, e cioè Sergio Asteriti. Per gli sceneggiatori c'è l'inarrivabile Rodolfo Cimino e l'eclettico Tito Faraci che scrive sceneggiature anche per ... tutti! Per chi è che non ha scritto sceneggiature?
Mi fermo qua: non ho nessuna intenzione di scrivere un libro sulle migliaia di storie del Calisota (cliccate sul link, non tirate dritto!). Forse però vale la pena di citare anche Silvia Ziche ottima disegnatrice (bellissimi e caratteristici i suoi occhi a mezz'asta) ma pessima sceneggiatrice quando bistratta Topolino! Ma soprattutto l'eccellentissimo montoriese Sio che credo sia l'unico sceneggiatore che si è visto pubblicare lo script originale della sceneggiatura, una storyboard, parallelamente al fumetto finito: grande Sio!
Ahimè, si fa presto a dire quattro autori! Ma come faccio a lasciare indietro Romano Scarpa e Luciano Gatto, gli autori di Paperino e la leggenda dello Scozzese Volante?

"È una ben strana pioggia, quella che il 3 maggio di ogni anno, come per un misterioso rito, cade in prossimità di Tegucigalpa capitale dell'Honduras... Il fatto è che, si creda o non si creda, piovono sardine, ben vive e guizzanti, in quantità tale da ricoprire fittamente il terreno per qualche centinaio di metri tutt'intorno! Studiosi di ogni paese si arrovellano da tempo per trovare la chiave dell'enigma! Ma la "pioggia" è una vera manna per i molti poveri del posto... il 3 maggio è per loro la più grande festa!"
(Prologo di "Paperino e la leggenda dello Scozzese Volante")

La storia in questione ... sigh!

Con tutto l'amore che posso ... non ce la faccio a dirne bene.
Innanzi tutto posso dire che salverei i disegni di Andrea Malgeri, anche se non mi entusiasmano particolarmente. Se dovessi dare un voto darei la sufficienza, però devo ammettere che per ragioni anagrafiche sono un po' di parte: tendenzialmente sono più attratto dai disegni, e più in generale dallo stile, del passato millennio.
La trama invece è un disastro, sembra decisamente al limite del plagio:

Quando i ragazzi si allontanano per visitare luoghi come musei, case abbandonate ecc. vengono coinvolti in un mistero, avendo come antagonisti fantasmi, mostri, vampiri ecc. La squadra fa la conoscenza di persone losche che verranno considerati come sospetti. La gang si divide e va in cerca di indizi così giungono alla conclusione che il mostro è in realtà uno dei sospetti e allora lo catturano tramite trappole improvvisate e poi lo smascherano.

La citazione è tratta per intero dalla pagina di Wikipedia "Scooby-Doo! Dove sei tu?" della concorrente Hanna-Barbera, e direi che rispecchia perfettamente il plot dello sceneggiatore Sergio Badino. La differenza sostanziale è che mentre Scooby-Doo e Shaggy sono due personaggi spassosissimi, il personaggio di Max Topidoro, parodia di Massimo Polidoro, è uno dei personaggi più tristi mai apparsi nella rivista. Nel tentativo di trasformarlo da moderno inquisitore (quale è) a martire incompreso perché amante della verità, viene rappresentato sempre triste e solitario con lo sguardo basso, mentre sospira subendo stoicamente "le pietre e i dardi scagliati dall'oltraggiosa fortuna".
Nell'intervista a Badino presente sulla rivista scopriamo questo:

D - Conoscevi già la vicenda dell'uomo falena?
R - «Certo, avevo anche visto il film "The Mothman Profecy". Ho approfondito con una puntata dei video "Strane storie" di Massimo e il suo libro "Enigmi e misteri della storia" (grande fonte di ispirazione per uno sceneggiatore!)»

Che dire? Questa risposta è senz'altro acclarante. Ha visto il film di cui ho parlato qui e che non voleva essere certo un documentario, e ha letto due libri del coprotagonista della storia, Massimo Polidoro.
Ora se avesse letto il libro di Keel Max Topidoro avrebbe avuto un po' più di elementi da analizzare e forse la trama sarebbe stata un po' più interessante: ci sarebbero stati gli uomini in nero, ci sarebbero stati i malesseri dei testimoni, le telefonate misteriose (naturalmente tutti riconducibili ad una scrupolosa spiegazione scientifica, non sia mai!)
La tremenda sensazione di fastidio che traspare da questa trama è che voglia essere "educativa", quella cosa che tende a rendere odioso qualsiasi fumetto a qualsiasi età, ma in particolare da bambini. I fumetti Disney hanno sempre presentato extraterrestri, maghi, streghe, civiltà nascoste, poteri esp, superpoteri da supernoccioline e chi più ne ha più ne metta, senza mai farsi problemi di essere "scientifici", ma sempre con l'obiettivo di divertire e di far sognare. Sì, ci sono state anche altre storie che smascheravano mostri simulati dai cattivi di turno, ma erano sempre comunque fini a sé stesse, in particolare alle indagini del "Topolino detective" e, a mia memoria, mai fatte con i toni di propaganda di questa storia.
Per favore continuate a darci personaggi come Reginella e capolavori come "L'inferno di Topolino"! Fateci scoprire che Babbo Natale non esiste perché sono in realtà degli alieni travestiti con la barba bianca e il vestito rosso, fateci vedere Amelia che vola con la scopa, confondeteci pure le idee con Eta Beta che non si sa più se arriva dal futuro o se è un extraterrestre, fateci ridere con la strega Nocciola. E a questo proposito Max Topidoro mi ricorda tanto il Pippo in versione scettica che si rifiuta sistematicamente di credere all'evidenza delle magie di Nocciola (solo che Pippo è decisamente più divertente).
Come insiste sempre la mitica Cristina D'Avena: "Ragazzi, non smettete di sognare", "non fatevi rubare i sogni".

Io speriamo che me la cavo

Non me ne vogliano gli autori e l'editore: ho deciso di afferrare Kairos per la chioma sul volto e di scrivere questa paginetta in sincronicità con le altre che ho scritto un mese fa. Spero che si capisca che la mia voleva essere una critica benevola per il mondo dei fumetti Disney che amo particolarmente.
Quello dei fumetti è un settore che in generale, purtroppo, sta vivendo una grossa crisi sia per il calo dei lettori che per l'aumento dei prezzi delle materie prime. Spero caldamente di no, ma temo che questa crisi la senta anche la Panini che gestisce queste testate. Ma soprattutto spero che il buon Renato non sia stato profetico nel 1976:

Il cuore e i gesti
Di Paperino
Il mondo fa presto a condannare
Ma fa fatica a ricordare
Che Paperino è il nostro eroe
"Signora, che è uscito Paperino?"
"No, non esce più!"
"Allora mi dia Playboy"

(Renato Zero, "Hanno arrestato Paperino")

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Rivista: Topolino, n.3471 e 3472
Autori della storia: Sergio Badino (sceneggiatura) e Andrea Malgeri (disegni)
Titolo: Topolino e il ritorno dell'uomo falena
Tipologia: brossura
Editore: Panini
Anno di pubblicazione: Giungo 2022
Prezzo: 3,20 € a numero

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