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Ultimo aggiornamento: 26 Settembre 2019

Libri "Al di là  del muro"

C'era una volta il "muro": di là  i cattivi, il Blocco Sovietico, di qua i buoni. Di là  mangiavano i bambini e la popolazione era segregata, povera e disperata, di qua eravamo liberi, ricchi e fortunati.
O almeno così ci dicevano.

La realtà  ovviamente sta sempre nel mezzo: se di là  c'era una certa propaganda, di qua non eravamo da meno e da questo derivavano le provocazioni di cui sopra. Però indiscutibilmente il regime sovietico non era un campione di libertà  e la produzione editoriale ne risentiva parecchio. Da qui l'idea di questa piccola, modesta collezione di libri, senza nessun intento politico, ma solo estetico e culturale.
Comprare libri dà  dipendenza, e se sei in un paese dove non conosci una parola della lingua o, peggio, non distingui una lettera dell'alfabeto, gli unici libri che puoi comprare sono libri fotografici. I libri fotografici sulla natura e sui monumenti sono sempre quelli, tanto vale comprarli in italiano o in inglese. Invece quelli che ho acquistato nei vari paesi dell’ex Blocco Sovietico sono diversi, sono gli altri libri.

Ecco: questa è un piccola, modesta collezione di libri "altri" ...

Armenia

Questo è un libro borderline per questa piccola modesta collezione perché rischia di non appartenere alla categoria "diversamente bello" dei libri di regime.
Innanzitutto il fotografo (o i fotografi, non mi sono fatto tradurre l'introduzione) è bravo, inoltre, forse in virtù di questa bravura, ha avuto abbastanza margine di manovra. Però immancbilmente i sogetti sono quelli: il lavoro, l'istruzione, il progresso tecnologico, insomma per dirla con Leopardi "Le magnifiche sorti e progressive".
E degna de "La ginestra" leopardiana è la prima foto: da una parte la natura, arida e secca che sa come dimostrarsi crudele e ostile all'uomo, e nella pagina precedente il manufatto frutto dell'umano ingegno che raccoglie l'acqua sfruttando l'energia dell'acqua stessa.
Nella foto successiva vediamo come il popolo può rilassarsi giocando a scacchi sulle panchine e rinfrescarsi alle fontanelle mentre mani e menti sapienti (probabilmente sovietiche) progettano e costruiscono per lui.
E poi, in tutta la sua pienezza, ecco arrivare sua maestà il Lavoro. Dai "Principi del comunismo" di Marx ed Engels apprendiamo che il proletariato è:

quella classe della società che trae il suo sostentamento soltanto e unicamente dalla vendita del proprio lavoro, e non dal profitto di un capitale

Ed eccolo quindi il proletariato, ed eccolo quindi il lavoro nelle due foto successive. Il frutto del lavoro, edile in questo caso, è inquadrato con una tecnica degna di Tinto Brass, quasi attraverso un buco si serratura per aumentarne maliziosamente il desiderio.
Il Lavoro è il fulcro centrale attorno a cui ruota tutto il resto: cultura, istruzione, ricerca, difesa e omaggio ai caduti. Prova ne è che le foto che rappresentano il Lavoro si alternano alle altre.
In conclusione per quanto l'abilità del fotografo riesca dare un po' di vivacità all'intera opera, non viene a mancare quel senso di ingenua propaganda marchio di fabbrica di questo genere di libri. Ma è anche vero che questo marketing di regime abbastanza naif reca con se' un entusiasmo che ormai si fatica a trovare.

Tipologia: cartonato
Dimensioni: 20x22l
Pagine: 42
Luogo e data di pubblicazione: Mosca 1972

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