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Ultimo aggiornamento: 06 Luglio 2024 (Messidor - Cesse)

Nomine Polla vocor quia polleo moribus altis
conveniunt rebus nomina saepe suis
Ti chiamo Polla perché sono un impollinatore di alto carattere
spesso i nomi sono appropriati alle cose/persone cui appartengono
(Riccardo da Venosa, "De Paulino et Polla")

What's in a name? that which we call a rose by any other name would smell as sweet
Cosa c'è in un nome? Forse che quella che chiamiamo rosa
cesserebbe d'avere il suo profumo se la chiamassimo con altro nome?
(William Shakespeare, "Romeo e Giulietta", atto II, scena II)



Come si chiamano gli abitanti di Ferrara?

Battute scontate - Contenuto - Filosoficamente

Battute scontate

- Come si chiamano gli abitanti di Ferrara?
- Ferraresi.
- Ma no, intendevo i nomi: Giacomo, Laura, Giulio, Carla ...
La barzelletta in questione, che credo risalga al giurassico, è declinata di volta in volta un po' per tutte le città. Adattarla a Ferrara, come in questo caso, rischia di diventare un bel problema come ci racconta questo libro: i ferraresi hanno avuto una fantasia senza limiti nel cercare nomi propri originali, bizzarri, al limite dell'imbarazzante. Anzi no: anche oltre questo limite.
Leggendo i lunghi elenchi di nomi assurdi viene da chiedersi se nella città estense esistano anche quelli normali come "Giacomo, Laura, Giulio, Carla", o se i ferraresi siano andati addirittura oltre modernizzandosi alla Elon Musk che ha chiamato il suo undicesimo figlio "X Æ A-XII" (ma anche gli altri dieci non scherzano, tipo "Exa Dark Sideræl Musk").
Pensavo di parlare di un libro semisconosciuto, ma cercando in rete ho scoperto due cose: la prima è che è un libro già ben recensito, e la seconda che questo volume in mio possesso da diversi anni e che avevo pagato 9,50 Euro, adesso vale dai 49 ai 51 Euro nell'usato. Non male!
Nelle varie recensioni mi sono visto allo specchio: parlare di questo libro vuol dire riproporre le battute scontate degli autori (non si può farne a meno: sono troppo divertenti), o allo stesso tempo proporre "nuove battute scontate" (quasi un ossimoro).

Contenuto

In questo libro convergono due autori diversi, che con due stili diversi raggiungono il medesimo obbiettivo: raccogliere con amore e dedizione tutti i nomi di battesimo strani, originali, fantasiosi, bizzarri o folli presenti nella provincia ferrarese. Il fenomeno credo sia presente un po' ovunque ma i nostri due autori credo che siano riusciti a sancire un indiscutibile primato estense.
I due stili sono leggermente diversi: quello di Mauro Turolla è decisamente più umorisitico, prima di proporre l'elenco diletta il lettore con dei capitoli introduttivi; lo stile di Ugo Bertaglia invece è senz'altro più tendente alla classificazione, a livello quasi scientifico (ma comunque l'umorismo vien da sé).
Se ci sono nomi che di per sé fanno sorridere, ce ne sono altri relativamente normali che però se constestualizzati sono anche più esilaranti:

Mi viene subito da pensare alla saga di quella famiglia che è partita chiamando il primogenito Primo, sono seguiti Secondo, Terzo, Quarto e così via fino a Settimo. L'ottavo è stato chiamato Ultimo, il nono Definitivo, la decima Finiamola.
Non si hanno notizie di altri nati.
E che dire del fatalismo di quei genitori i cui quattro figli si chiamano: Vado, Dove, Destino, Porta?
[...] Come ironici dovevano essere quei genitori che hanno chiamato il figlio Romeo: tutti si aspettavano che l'eventuale femmina venisse battezzata Giulietta.
Neanche per sogno: l'hanno chiamata Alfa!

Evidentemente Turolla (buon per lui chiamarsi banalmente Mario) ci sguazza in queste casistiche. Ci sguazza al punto che quando subodora qualcosa approfondisce senza esitazione:

Avevo saputo, da persone degna di fede, che viveva in un paese vicino a Ferrara, un signore che di cognome faceva Bottoni, era muratore, e che soprattutto aveva un nome molto strano. Talmente strano che il mio informatore non lo ricordava in modo esatto, secondo lui.
L'unico modo per sciogliere il dilemma era di andare ad investigare all'anagrafe del paese. [...] "Bottoni ha detto? Bellati ... Benedusi ... Barillari ... Bottoni", qualche istante di silenzio, poi: "mio Dio, c'è davvero! eccolo qui, Bottoni Seinato!"
[...] Qualche giorno dopo, il lampo! Un padre che chiama il primogenito Seinato, come chiamerà gli eventuali altri figli? Una breve indagine mi svelò che la famiglia di Seinato era orgininaria di un paese limitrofo a quello in cui risiedeva il nostro amico.
La visita all'anagrafe di questo vicino comune mi permetteva di scoprire, tra lo sbalordimento degli addetti ai lavori e il mio malcelato entusiasmo, che Seinato aveva due fratelli: Fostinato e Anchenato.
Complimenti signor bottoni!

Il giornalista Bertaglia (Ugo: che banale!) si diverte invece a raggruppare. Dal minuscolo gruppo delle stagioni, due su quattro: AUTUNNO Casadio e PRIMAVERA Martinelli, si passa a gruppetti poco più numerosi come per i punti Cardinali: LEVANTE Zanella, ORIENTE Zanella e OVEST Zanella, o come per le note: DOREMI Rocchi, REDOSI Buzzi e REDOSILA Buzzi. Non riporto i lunghi elenchi di città e nazioni (ARGENTINO, BENGASINO, BIRMANO, ecc.) o il pot-pourri (CONSOLAZIONE, CORAGGIO, CROCEFISSA, CROCEFISSO, FAGIOLINO, FULMINE, ecc.).
Alla fine, come si diceva, il sorriso lo strappa anche senza commentare troppo.
Una citazione a parte, che non ho rilevato da altri commentatori, lo meritano le fotografie. Non le riporto ma sono tutte allineate a quella di copertina: questi belissimi signori vestiti da prima metà del XX secolo, ripresi nella loro spontaneità, semplicità, pragmaticità. Forse i soggetti delle fotografie non rientrano tra i creativi del libro, forse hanno chiamato i loro figli semplicemente Mario o Ugo, però hanno vermanete l'aria di chi ha voluto lasciare un proprio segno nella storia.

Filosoficamente

Le due citazioni iniziali di Riccardo da Venosa e William Shakespeare riportano due modi diversi di vedere l'attribuzione di un nome. Il primo, compaesano di Quinto Orazio Flacco, viene citato esplicitamente nel concetto Nomen omen ("nomina sunt omina") su Wikipedia: "conveniunt rebus nomina saepe suis" ("spesso i nomi sono appropriati alle cose/persone cui appartengono") con la sua citazione sta ad indicare che nel proprio nome c'è spesso il proprio destino.
Al contrario la povera Giulietta avrebbe voluto cancellare il nome di Romeo o il proprio perché questi inutili orpelli impedivano la loro felice unione. Quindi esplicita che in fondo un nome non è nulla, la rosa odorerebbe allo stesso modo se si chiamasse con un altro nome.
Nel racconto jahvista del libro della Genesi (per chi non ci aveva fatto caso i racconti sono due, questo è il secondo) come ci dice Wikipedia "Dando il nome agli animali l'uomo viene proclamato signore di tutto il creato". Cosa non da poco direi.
Lo stesso tetragramma biblico, traslitterato comunemente come YHVH, viene considerato dagli ebrei "come troppo sacro per essere pronunciato e perciò la corretta vocalizzazione (l'interpolazione di vocali alle consonanti) delle quattro lettere del tetragramma è andata col tempo perduta".
Insomma, questi ferraresi creativi sono stati dei creatori, dei predestinatori o dei burloni che filosoficamente hanno deciso di prendere in giro la società?
Non credo che si riuscirà mai a rispondere a questa domanda, anche perché forse bisognerebbe andare a vedere caso per caso, ma una piccola certezza l'ho sviluppata anni fa, successivamente alla lettura del libro. C'è il famoso detto tutto veneto che recita "veneziani gran signori, padovani gran dottori, vicentini magna gatti e veronesi tutti matti": ebbene, da veronese punto nell'orgoglio devo ammettere che i ferraresi ci battono. E lo dico con coscienza di causa, non solo dopo aver letto questo libro, ma anche dopo aver visto il favoloso monumento alla salama da sugo!

E se Satana coronasse finalmente il suo sogno d'amore portando all'altare la raggiante Crocefissa?

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Autori: Mario Turolla, Ugo Bertaglia
Titolo: "Permette?... Idem", "Piacere, Incrociatore" - Curiosità e stranezze anagrafiche dell provincia ferrarese
Tipologia: Brossura
Dimensioni: 21 X 11 cm
Pagine: 120
Editore: Edizioni CDL
Anno di pubblicazione: 2000? (non precisato)
Prezzo: Euro 9,50 (Lire 19.000)

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