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Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio 2020 (Nivôse - Mercure)

If it's not weird, I don't trust it
Se non è strano, non ci credo

(Anne Strieber a proposito degli avvistamenti UFO)





The Messengers:
Owls, Synchronicity and the UFO Abductee

Introduzione

Come funziona il metodo scientifico? Da ultimo degli ignoranti non dovrei parlarne, non ho letto Popper e i suoi derivati, ma più o meno credo di aver capito quanto segue.
Se il signor Rossi ha il sospetto che la moglie lo tradisca perché ultimamente è un pò fredda nei suoi confronti e non ha più voglia di fare l'amore, la scienza gli dice che è troppo poco per pensare che lo tradisca. Se alcuni amici gli riferiscono che l'hanno vista baciarsi con un altro uomo, lo scienziato obbietta che magari si stavano scambiando il chewing-gum.
Per avere l'evidenza di questo tradimento il signor Rossi deve, insieme a testimoni, trovare la moglie ignuda a letto col signor Bianchi nell'atto della penetrazione. Ma per fare le pubblicazioni del fenomeno riscontrato come scientifico, questo deve essere anche riproducibile: se il signor Bianchi, a letto con la signora Rossi, obbietta che "è già la terza" e non ce la fa più, tutto rischia di restare nel limbo.
Intendiamoci: non sono un oppositore della scienza: ci deve essere un metodo per discernere cosa accettare e cosa no, e mi pare che questo funzioni, seppur con molti limiti. Altrimenti per contro avremmo l'effetto "Otello" e di femminicidi ce ne sono troppi, laddove anche solo uno sarebbe già troppo. E perciò personalmente mi affido alla scienza per le questioni rilevanti, per cui, per capirci, se sto male vado dal medico e non dallo stregone. Se devo farmi un'idea del disatro ecologico, come è d'obbligo chiamarlo oggi, sento cosa dicono gli scienziati e non ascolto neanche ciò che dicono gli avventori del Bar Sport.
La mia modesta proposta è che se sull'argomento in questione non è di vitale importanza che ci facciamo un'idea precisa, beh, allora benvenuti in questa Wunderkammer dei libri strani. Qui si oscilla tra il "lol" e il "wow", tra "ah ah, che ridere" a "però, con questa teoria tutto sembra quadrare". Non è essenziale crederci, l'obiettivo è arrivare a fare "ooohhhh, che meraviglia!". Quindi rassegnamoci a vagolare fuori dall'ambito scientifico propriamente detto.

La tesi e l'ipotesi

La tesi fortemente sostenuta nel libro possiamo grossomodo sintetizzarla così: i gufi sono molto spesso presenti quando ci sono fenomeni strani, in particolare legati alla presenza di UFO, e ancor più in particolare in occasioni di contatti ravvicinati e/o rapimenti alieni (terzo e quarto tipo della classificazione di Hynek).
L'ipotesi intrigantemente proposta per spiegare questo fenomeno parte dalla teoria della sincronicità. I gufi sarebbero sensibili in qualche modo all'arrivo, spesso anticipandolo, di UFO, o meglio per dirla con Jung si verifica una "coincidenza temporale di due o più eventi senza nesso di causalità tra di loro e con lo stesso o simile significato".
Per supportare quest'ipotesi l'autore porta un'analogia con il comportamento spesso rilevato degli animali poco prima di un terremoto, o dell'orientamento innato degli uccelli nelle migrazioni o dei piccioni viaggiatori.
E da qui il titolo: i gufi spesso sarebbero una specie di messaggeri che annunciano un avvistamento. Il che ovviamente non implica che presso un allevamento di gufi sia stazionario un UFO o ci sia un ritrovo fisso di "grigi" (che sembra vadano per la maggiore, sento sempre meno parlare di "rettiliani").
Avventuriamoci quindi a vedere com'è articolato il libro, anche se farne una sinossi è estrememente riduttivo e ingiusto.

Parte I: accorgersi dei gufi

Tutto il libro, è ricco di esperienze dell'autore, Mike Clelland, e di altri testimoni che gliele hanno riportate. E' il materiale ahimè più discutibile (quanto saranno attendibili?), ma è utile per capire la genesi della teoria esposta.
Tutto parte da un'esperienza fatta personalmente da Clelland e da una sua amica, che nel 2006 l'ha poi spinto ad aprire un blog. A questo blog sono giunte innumerevoli testimonianze, riportate fedelemente in tutto il libro, di esperienze analoghe o ancora più bizzarre.
Come nel libro di Whitley Strieber ampiamente citato in quest'opera, molti testimoni hanno avuto una sovrapposizione dell'immagine dei gufi con quella di creature aliene, tanto che l'autore ipotizza che i gufi si associno al fenomeno della screen memory. Ma non tanto come la intendeva Freud che ha coniato il termine, cioè una schermatura della memoria ad opera dell'inconscio, ma come una schermatura fatta dall'esterno: "you will remember us as an owl" (ci ricorderai come un un gufo).
Questa prima parte si conclude poi con un'analisi dei gufi reali, soffermandosi in particolare sulle capacità sensoriali, particolarmente ricettive di questi simpatici, seppur inquietanti, volatili.

Parte II: esperienze di gufi

Già dal titolo si può immaginare quanta parte abbiano i resoconti dei testimoni, ma sono proprio questi resoconti a delineare il terreno su cui poggiano le teorie del libro.
E in base a queste testimonianze Clelland comincia qui a ad individuare non solo una sincronicità tra i due eventi, ma constata anche come nella maggior parte dei casi ci sia un incremento delle sincronicità nella vita dei testimoni stessi, compreso se stesso, interpretando tutto ciò come l'inizio di un cammino spirituale.
"Ma tutta la faccenda degli UFO è reale?" si sente spesso chiedere l'autore. Certo che è reale, ma cosa vuol dire realtà? Secondo lui stiamo osservando delle macchie di Rorschach in cui ognuno vede cose differenti, per quanto esse siano reali.
Infine c'è un riscontro tra i fenomeni sopracitati presso i siti sacri nonchè presso i Cerchi nel grano.

Parte III: riconoscimento dei gufi (i gufi nella cultura)

Col mio inglese piuttosto povero non saprei come tradurre letteralmente il titolo originale, "Recognizing owls", rendendo conto del contenuto. Qui si parla soprattutto dei gufi, immancabilmente associati a fenomeni strani, nella cultura.
Oltre al già citato libro di Strieber, "Communion", da cui è stato tratto anche un film, si parte dall'antichità, quindi dalla mitologia (Atena e Minerva), la Bibbia, le leggende e il folklore di tutto il mondo. Si passa poi inevitabilmente da Platone e da Jung, e si arriva ai più moderni film come il mockumentary Il quarto tipo, la grandiosa serie televisiva Twin Peaks, l'inevitabile Harry Potter, e l'elenco prosegue corposo.
Infine, per non farsi mancare niente, ecco i gufi nelle teorie cospirazioniste. Cito solo la, forse poco conosciuta, teoria del Bohemian Grove dove pare ci sia un gufo di pietra gigante e dove pare ci siano misteriose riunioni di uomini di potere.
Personalmente trovo sia la parte più bella del libro, sia perché si possono trovare i riscontri sia perché spinge a leggere, a vedere e in generale ad informarsi.

Parte IV: i gufi come segnali

In questo libro si poteva non parlare del Mothman, l'uomo falena? No, non si poteva. Sul libro di John Keel che l'ha reso celebre e sul film che ne è stato tratto, con Richard Gere, credo che tornerò più specificatamente a parlarne perché meritano.
Per chi ignora completamente la vicenda diciamo che tra il 1966 e il 1967 è stato avvistato svariate volte nella zona di Pleasant Point in Virginia un uomo molto alto che avevo l'aspetto di una falena, dagli occhi rossi inquietanti, che poteva volare. Per gli scettici queste persone avevano visto semplicemente un gufo. Per Clelland invece, beh ... va da sè che entrambe le spiegazioni sono collegate.
Gli avvistamente sono finiti dopo che il 15 dicembre 1967 il Silver Bridge, ponte principale della città, sovraccarico del traffico per gli acquisti natalizi, è crollato causando 46 morti.
In questa parte del libro ampio spazio viene dato anche ai funghi allucinogeni e alle visioni sciamaniche, nonchè alle NDE, near death experience.
Insomma, il libro si amplia arrivando ad interpretazioni metafisiche e abbozzando una Weltanschauung in cui i gufi sono dei segnali indicatori, degli avvisi che annunciano epifanie, o comunque manifestazioni di un'altra realtà.

Parte V: i gufi e la mente profonda

Oltre a riportare numerose altre significative esperienze nella parte finale l'autore cerca di tirare un po' le fila. Ma qui mi fermo invitandovi alla lettura, con la speranza che qualcuno decida di proporre un giorno la versione italiana del libro.

Aggiunte personali

L'autore è americano, molto probabilmente non conosce la nostra lingua altrimenti si sarebbe estasiato nello scoprire la profonda somiglianza tra le due parole "UFO" e "gufo".
Chissà poi come avrebbe commentato la filastrocca, la conta, più famosa della lingua italiana: Ambarabà ciccì coccò, alla luce poi di quella leggenda metropolitana emersa in tempi recenti che vuole che le famose "tre civette sul comò" non "facessero l'amore con la figlia del dottore", bensì "avessero timore della figlia del dottore". La bufala diffusa da qualche bontempone sembra essere quasi più calzante dell'originale. E che dire del " paradossale saggio di semiotica" di Umberto Eco "in cui l'analizzava [Ambarabà ciccì coccò] come fosse l'espressione di una cultura aliena"?
Per andare nel campo artistico poi abbiamo un paio di pittori livornesi, Gabriele Gabrielli e il suo maestro Benvenuto Benvenuti, che hanno dipinto gufi e civette in modo assolutamente centrato col libro (vedi le immagini in fondo alla pagina).
Insomma il bello di leggere una siffatta analisi è che poi si trovano istintivamente spunti e collegamenti calzanti che se non altro spingono a leggere e a guardare l'arte con occhi nuovi. Che importa alla fine se è tutta una bufala?

Titolo: The Messengers: Owls, Synchronicity and the UFO Abductee
Autore: Mike Clelland
Copertina flessibile: 394 pagine
Editore: Richard Dolan Press
Lingua: Inglese
ISBN-10: 0967799570
ISBN-13: 978-0967799575
Dimensioni: 6 x 0.9 x 9 inches

Gabriele Gabrielli, Gufo

Gabriele Gabrielli, Gufo

Benvenuto Benvenuti, Le tre civette

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