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Una ragazza greca ha il cuore più pulito
Una ragazza greca discende dagli dei
Sì ma io non sono Ercole di Lidia
E a seguirla non riuscivo
Se volava con la mente
Dentro il suo mistero
(Ivan Graziani, "Cleo")

Ultimo aggiornamento: 19 Novembre 2022 (Brumaire - Cormier)

Una biografia: libro intervista a Barbara Exignotis

Trasgressiva ... all'epoca - L'infanzia, l'adolescenza e il lavoro - La cultura - Politica - La storia ci racconta come finì la corsa - Scheda - Immagini

Trasgressiva ... all'epoca

Dopo una serie di libri, diciamocelo pure, un po' pallosi, finalmente qualcosa di grazioso, estetico, etereo e forse anche un po' malizioso. Ecco dunque la biografia, o meglio il libro intervista a Blondie, al secolo Barbara (omen nomen) Exignotis: per un'attrice famosa ex-ignotis più che un cognome è stata una profezia!

Oggi siamo abituati alle dissertazioni di alta sociologia e psicologia di Valentina Nappi o alle approfondite analisi del mondo cinematografico dell'intrattenimento per adulti fatte da Rocco Siffredi, ma a metà degli anni '90, all'epoca di questo volume, grandi uscite intellettuali da parte di attori e attrici di questo mondo non ce n'erano.
Ecco quindi che Barbara Exignotis compie un doppio salto carpiato: dopo essersi messa nuda davanti all'obbiettivo, come facevano banalmente anche le sue colleghe, in modo assolutamente trasgressivo per l'epoca, si è messa a nudo sulla carta stampata. Ha avuto il coraggio di immortalare la propria storia, le proprie opinioni politiche e non solo, i propri gusti, la propria vita familiare. E per farlo ha scelto la forma del libro intervista, che è poi la forma dei dialoghi di Platone, né più né meno, solo che se di Socrate conosciamo l'intervistatore, di Blondie no. Ho cercato inutilmente il nome ma sembra che per estrema modestia quest'umile biografo abbia scelto l'anonimato, forse perché già sufficientemente sollevato nello spirito dall'aver esplorato le profondità più intime di questa grande attrice.
Per completare il quadro, come valore aggiuntivo rispetto ai dialoghi di Platone, qui abbiamo anche le fotografie su patinata, testimonianze indelebili di una vita che, seppur travagliata, è stata poi affrontata con serenità, senza imbarazzi e senza pentimenti.

L'infanzia, l'adolescenza e il lavoro

Il rimosso freudiano qui non c'è.
Nata a Milano da padre greco e madre italiana Blondie ammette serenamente il difficile rapporto coi genitori, litigiosi, severi, impietosi, che poi si sono per fortuna (parole sue) separati. Per capire l'eufemismo del "difficile rapporto" ci dice come la madre, anche se probabilmente non lo ammetterà mai, abbia cercato un paio di volte di ucciderla. Il padre pur abitando nel milanese non lo sente più.
A ricordo di questa turbolenta famiglia, ci sono le foto: lei piccola, i genitori in spiaggia, il padre che mostra orgoglioso pesce pescato.
Guardando le foto di famiglia ci si chiede se mai i genitori avrebbero immaginato che quel frugoletto sarebbe diventata un'attrice famosa. Nel libro ci dice di non aver parlato loro della sua carriera professionale. Chissà se poi l'hanno scoperto, magari con gli amici guardando un suo film e dicendo orgogliosi "Ma quella è mia figlia!".

Cresciuta perlopiù dalla nonna alla quale era affezionatissima all'epoca (oggi per ragioni anagrafiche temo che ne sia rimasto solo il ricordo), si è poi sposata con Valentino Lubrano, che oltre che marito le faceva da manager e guardia del corpo (alle dive serve sempre). Presentarsi dal regista dicendo "Mi manda Lubrano" chiaramente assumeva qui un altro significato.
Naturalmente ci parla anche dei suoi primi rapporti, in assoluto e poi col marito, le prime visitazioni al club privé, la disinvoltura nello scoprirsi bisex, il lavoro da parrucchiera, al sexy shop e poi infine l'ingresso nel mondo dell'arte grazie al solito, immancabile, talent scout Rocco Siffredi.

La cultura

Solo i più penosi massimalisti possono pensare che una star (rifiuto il termine "pornostar", mi sa tanto da "brodo star"!) legga solo Novella 2000. Ecco quindi la nostra cara Barbara che ci parla delle sue letture preferite:

Non ho molto tempo per leggere, purtroppo: gli ultimi libri che ho aperto sono stati "Se questo è un uomo" e "La tregua" di Primo Levi, "It" di Stephen King, "Il buio oltre la siepe" e "I Promessi sposi": questo romanzo me l'aveva dato da leggere mia nonna che ero ancora una ragazzina, così quando ce l'hanno dato come testo scolastico ero preparatissima. Mi piace molto il genere "noir", infatti possiedo tutta una serie americana sui gangsters.

Qualche solito cialtronesco pseudo-intellettuale, giornalista-supponente, avrebbe risposto con dei classici tipo "Finnegans Wake" o "La fenomenologia dello spirito", ma la nostra Barbara è pura, è sincera: narrativa di quella consigliata a scuola (ma lei con Manzoni ha precorso i tempi!) e best seller "Made in USA". Qualche mente sospettosa potrebbe pensar male dell'uso dell'espressione "libri che ho aperto", dalla quale potrebbe scaturire la domanda (cattiva!): "ma oltre ad averli aperti, li hai anche letti?".
Maledetti malpensanti! E' evidente che li ha letti!
Ripenso con un sorriso commosso a "Neoproletariato" di Labranca, quando l'autore vedendo una coppia di (supposti) neoproletari che si aggirano per il discount, si accorge che lei legge le etichette dei prodotti: "legge!", certo solo le etichette, ma in quest'Italia post moderna trovare qualcuno che legge è già un'impresa. In confronto con la neoproletaria di Labranca, la nostra star dell'intrattenimento per adulti è un'intellettuale di quelle fini: non si limita alle etichette dei prodotti nei supermercati ma arriva anche ai libri.
E parlando di libri non possiamo non accennare al titolo dell'opera, il cui riferimento è chiaro per chi ha una certa età: il libro della Tamaro, già parodiato dal brillante Daniele Luttazzi col suo "Va' dove ti porta il clito". Personalmente credo che l'intelligenza delle persone si misuri anche e soprattutto con la capacità di accettare l'ironia su sé stessi e su quello in cui si crede o che si stima: e infatti La Tamaro insistette con Baldini e Castoldi perché querelassero Luttazzi. Dalai definì il libro "pura pornografia", ma la causa fu intentata per plagio, chiedendo il sequestro immediato di tutte le copie del libro dal territorio nazionale. Ovviamente la Tamaro perse clamorosamente la causa, e probabilmente confortate da questa sentenza le Edizioni G.E.S. di Milano un anno dopo si sono divertite a loro volta a parodiarne il titolo in modo ancor più simpaticamente grossolano di Luttazzi. Ovviamente qui c'era poco da querelare per plagio: siamo di fronte a due opere, grazie al cielo, completamente diverse: se la tamarata del '94 parla di un triste adulterio sviluppato con un ignominioso tradimento, qui si parla di tanti gioiosi adulteri senza alcun tradimento, anzi col coniuge presente e talvolta partecipante. Se la diplomata (magistrale e in regia) triestina è, come direbbe Berlusconi, "più bella che intelligente", la nostra ragazza greca, "figlia degli dei", è sia bella che intelligente. Se il poco originale libro del '94 (Da Wikipedia: "la Tamaro si è forse ispirata al libro Va' dove ti porta il cuore, pubblicato nel 1972 dal monaco benedettino Jean-Marie Dechanet e tradotto in italiano l'anno successivo, con cui sembrerebbe avere molti temi in comune") è ormai dimenticato e non si vede (grazie al cielo) più in giro, viceversa di "Va dove ti porta il sesso" sono qui a parlarne entusiasticamente sperando di farlo riscoprire.

Ma arriviamo qui alle frequentazioni culturali, e osserviamo l'inequivocabile foto proposta nel libro: non c'è la didascalia, ma lui si riconosce benissimo!
Ma è lui o non è lui? Certo che è lui! Quello che alcuni considerano il miglior scrittore italiano di sempre: Andrea G. Pinketts, padre, creatore ma anche spalla di Lazzaro Santandrea, il personaggio protagonista di una trilogia diventata poi "decineologia", personaggio televisivo e giornalista investigativo. In quest'ultima veste si era infiltrato a suo tempo anche nel mondo del porno con lo pseudonimo di "Udo Kuoio il re della frusta" (Wikipedia non ne parla, ma lui lo raccontava spesso), e probabilmente forse in quell'occasione ha avuto modo di conoscere la bella e intelligente Barbara.
Su queste pagine vorrei fare anche una sottolineatura per evidenziare il valore del libro.
C'è una scena de "La nona porta" dove Dean Corso, un arido commerciante di libri antichi interpretato magistralmente da Johnny Depp, si reca a casa di un nobile decaduto che sta vendendo la propria collezione di libri antichi con strazio e disperazione. Una vendita per mere ragioni economiche che viene effettuata "a caso", come dice lui, cioè prendendo di volta in volta un volume a caso: tanto sono tutti pezzi del suo cuore.
Ora come un novello Dean Corso ho trovato questo libro su una bancarella, probabilmente ceduto per motivi economici o di spazio immobiliare (i libri possono prendere il sopravvento in una casa, ne so qualcosa personalmente). Con quanta sofferenza il prececedente proprietario deve aver ceduto questo prezioso tomo possiamo vederlo dalla fotografia: sul lato destro si vedono chiaramente i resti di una pagina strappata!
Nessuno avrà fatto caso al reperto mancante, ma possiamo immaginare quanta manualità avrà impiegato questo signore su quella singola immagine. Nel senso ovviamente che l'avrà come minimo incorniciata, appesa nell'angolo più importante della casa, accompagnata con dei fiori, o forse plastificata per portarla appresso nei momenti più personali.
Quanto amore per un libro!

Politica

Al contrario di "quell'altra", come direbbe Massimo Cirri, che ha rifiutato l'invito di Ferrara a presentarsi alle elezioni, la nostra Barbara Exignotis è entrata in politica. Con Alleanza Nazionale perché, come ci racconta, sono stati gli unici a prenderla sul serio per le sue idee e per la sua voglia di mettersi a disposizione della comunità. Non ha avuto una carriera politica folgorante come quella della collega Ilona Staller che è arrivata in parlamento, ma nel suo piccolo è stata eletta nella zona 16 dei municipi di Milano, un quartiere in cui c'era molto da fare.
A destra sì, ma per un'Italia unita: e infatti non risparmia le sue pesanti critiche alla Lega, che all'epoca era nettamente "bossiana", quindi in lotta per il federalismo.

E qui arriviamo al piatto forte.
Dalla solita, immancabile, Wikipedia: "Con la locuzione di vilipendio alla bandiera o profanazione della bandiera ci si riferisce ad atti oltraggiosi e privi di qualsiasi protocollo legale commessi nei confronti del primo emblema di uno Stato, ovvero la bandiera nazionale. Siano essi la distruzione (come ad esempio il rogo in pubblico e la mutilazione del suo tessuto) o particolari usi (come la vendita illegale o per meri scopi commerciali)". In particolare: "Il reato di vilipendio alla bandiera consiste in espressioni verbali o azioni fisiche che la legge considera ingiuriose nei confronti della bandiera nazionale (art. 292 c.p.) o di quella di uno Stato estero, a condizione che la bandiera italiana goda di analoga tutela (art. 299 c.p. e art. 300 c.p.)".
Ed ecco la nostra eroina che in un'edizione del MiSex ha addirittura bruciato la bandiera della Lega: è andata sul filo del rasoio dato che la bandiera della Lega non era quella nazionale e neanche di uno stato estero, anche se avrebbero dato l'anima per esserlo. E viceversa con la bandiera nazionale ha fatto un'azione che (vedi foto accanto) potremmo definire un atto d'amore: una performance perfetta dell'Italia turrita. Me li immagino Garibaldi, Mazzini e Cavour in un night ad assistere allo spettacolo e ad inneggiare "alza la bandiera".
Quanto sincero patriottismo. Che icona, anche senza la effe iniziale!

La storia ci racconta come finì la corsa

Ripreso in mano questo capolavoro, mi sono incuriosito e mi sono chiesto che fine avesse fatto questo giovane fiorellino ormai cinquantenne. Con mia sorpresa ho trovato notizie abbastanza fresche, del 2018 per la precisione. A quanto pare le cose con Valentino Lubrano non devono essere andate molto bene, perché la nostra quattro anni fa è diventata la signora Frassica. Sì, esattamente lui, quel Nino Frassica che qualche anno prima rispetto a quando è stato pubblicato il libro interpretava il personaggio di frate Antonino da Scasazza per quel genio di Renzo Arbore, nel contenitore televisivo "Quelli della notte".
Cosa c'è stato nel mezzo non ci è dato da sapere: forse il desiderio di reinventarsi, forse la spietata legge del cinema che accantona i talenti con la velocità con cui li scopre o forse con Internet studentesse e casalinghe hanno soppiantato le professioniste della recitazione. O tutto questo insieme.
Nel frattempo è sparito anche il MiSex e il buon Pinketts ci ha lasciato per andare a insegnare agli angeli come si beve birra e come si fumano i toscani.
In compenso la nostra cara Barbara alla fine ha risposto al titolo del libro, "Va dove ti porta il sesso": dal maresciallo dei Carabinieri Nino Cecchini, spalla di Don Matteo.



Autori: Blondie
Titolo: Va dove ti porta il sesso
Tipologia: brossura
Dimensioni: 13 x 21 cm
Pagine: 128 (32 pagine fotografiche a colori, in origine)
Editore: Edizioni G.E.S. Milano
Anno di pubblicazione: 1996
Prezzo: L. 10.000

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