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Ultimo aggiornamento: 10 Ottobre 2019

Armenia parte 2: i contrasti di Yerevan

Per un viaggiatore ingenuo come il sottoscritto, abituato ad un'Europa linda e ordinata, la città armena si presenta come la città dei contrasti.
Palazzi ultramoderni cpme nelle moderne metropoli giacciono a fianco dei vecchi condomini prefabbricati dell'epoca sovietica, bellissimi e curatissmi giardini si trovano poco distanti ad altri trascurati e sporchi. Per strada moderne berline o auto di lusso si alternano alle vecchie Lada, le Lada-Vaz Ziguli così simili alle vecchie 124 Fiat da trarre in inganno.
Alle scritte in armeno si affiancano quasi sempre quelle in inglese, e non solo per i nomi delle vie o delle indicazioni stradali, ma anche per le attività commerciali. Anzi per queste ultime l'italiano fa bella mostra di sé con una frequenza che rende orgogliosi.
Ancora contrasti: trovare la scritta "STOP" sulle strisce fa temere il peggio a noi italiani abituati alla completa mancanza di rispetto da parte degli automobilisti, che invece (sorpresa!) a Yerevan si fermano e a volte insistono anche per farti passare.
Contrasti e nel contempo anche normalità: nel cuore del Caucaso ci si aspetterebbe qualcosa di esotico, di straniero, di orientale. Ma la voglia armena di occidente alla fine ci fa sentire a casa.
Ripeto: sono un viaggiatore ingenuo, conosco abbastanza bene un po' tutta Europa, ma fuori di questa ho al mio attivo solo un paio di viaggi in Brasile. Non saprei fare confronti con i vicini Azerbaijan, Iran o Turchia, magari anch'essi altrettanto occidentalizzati. La Georgia invece me l'aspetto senz'altro simile, fosse perché anch'essa cristiana e la religione ha inevitabilmente un forte impatto sulla società.

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