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Il 10 maggio 1978 a Emilcin è atterrato un oggetto UFO.
La verità ci stupirà in futuro.
(Scritta sul memoriale di Emilcin)
Avvertenze - Originale - Polacca - Storica - Trama - Le due idee - Agganci fortiani
Avvertenze
Sarò prolisso. Divagherò. Farò spoiler. Forse sarò anche noioso.
Questa non è una recensione, e non è tantomeno una sintesi per far capire se può piacere o meno un prodotto di intrattenimento.
Non mi rivolgo a coloro che guardano una serie tv per passare qualche ora divertendosi e dopo un minuto l'hanno già rimossa
ritenendo di non dovere ritornarci su o di parlarne.
Mi rivolgo a coloro che hanno visto la serie, pensano che abbia rappresentato qualcosa di più di una semplice distrazione dalla vita quotidiana,
e vogliono confrontare le loro impressioni con quelle di altri, sperando magari di trovare qualche spunto in più.
Alla fine la loro impressione, la loro lettura, può differire anche significativamente dalla mia,
ma per il solo fatto di cercare di ragionare su ciò che vedono li stimo.
Per chi viene qui prima della visione con le migliori intenzioni, posso dire che dalla trama in poi sarò costretto a fare degli spoiler antipatici,
ma a mio parere non così gravi. Insomma vi rovinate qualcosa, ma non si tratta di un giallo all'inglese o di un film alla M. Night Shyamalan
dove una volta svelato il twist ending, il finale ad effetto, si è rovinata l'ottanta per cento della visione del film.
Originale
Nel 2023 c'è stato il primo sciopero al mondo contro la minaccia rappresentata dall'intelligenza artificiale, e con una certa sorpresa da parte un po' di tutti
ad incrociare le braccia sono stati gli sceneggiatori statunitensi.
A sorpresa perché le automazioni nel tempo hanno quasi sempre rappresentato una perdita di posti di lavoro ripetitivi, non creativi.
Dai telai meccanici che hanno sostituito quelli manuali con relativa riduzione degli operatori fin dai primordi della rivoluzione industriale,
fino alla scomparsa delle dattilografe con l'avvento dei personal computer nel terziario, la tecnologia ha sostituito tendenzialmente lavori di "base".
Nel caso dell'IA invece la tecnologia si sta sostituendo ai cosiddetti creativi (e vale anche per i musicisti ovviamente),
pur non creando di fatto nulla perché riassembla il lavoro già fatto da altri.
L'argomento è scottante, e io personalmente sto sempre dalla parte dell'essere umano,
ma tutto questo mi serviva per dire che nel caso degli sceneggiatori, se sono stati i primi a risentirne forse la colpa è un po' anche loro:
si sono sottomessi sempre più ai diktat dei produttori cinematografici che nelle loro produzioni non hanno mai cercato l'arte, ma un investimento economico di sicuro ritorno.
Direi che c'è quasi più coraggio in chi gioca in borsa!
Ecco quindi che da decenni siamo sommersi non solo da improponibili sequel, prequel, spin-off e (orrore) remake,
ma siamo anche nauseati da trame banali che seguono stereotipi cha arrivano a diventare oltremodo noiosi, prevedibili, stantii.
La storia d'amore laddove magari non c'era nel libro ma ci deve essere nel film, la scena madre, la mancanza dell'epilogo che c'era nel libro ma non deve esserci nel film,
la spalla comica dell'eroe, il buono del gruppo che deve sacrificarsi, insomma queste ed altre regole ferree dei film li rendono tutti uguali.
Quindi quello che sembrava un caso diverso in realtà è sempre lo stesso: la ripetitività delle trame ha consentito la sostituzione dell'uomo con la macchina.
Evidentemente ci voleva un po' di cinema polacco per dare una rinfrescata ad un tema estremamente usurato dagli USA
(la regola numero uno di Eco per scrivere bene è "evita le allitterazioni, anche se allettano gli allocchi", però ci stava bene).
Sto per parlare della serie Netflix
"Projekt UFO"
creata, scritta e diretta da Kasper Bajon: può piacere o non piacere, forse non rivoluzionerà la cinematografia mondiale,
ma mi sento di dire che è per molti versi originale.
Al limite potremmo dire che è originale anche per contrasto,
perché inevitabilmente si è portati a fare confronti con gli standard hollywoddiani di cui sopra.
Polacca
Non sono un critico cinematografico e non sono neanche un semplice cinefilo come ripeto spesso,
ma da quel poco che ho visto di cinema polacco ho sempre ricevuto una sensazione di tristezza, di serietà e di impassibilità
(non è un termine corretto ma non mi vengono definizioni migliori) verso la vita in generale.
Sono confortato in questa mia sensazione dai due comici di Zelig, Leonardo Manera e Claudia Penoni,
che interpretavano i personaggi di Petrektek e Kripstak nel numero sul cinema polacco.
Mi confortano anche i commenti sotto i loro video di Youtube dove molte persone polacche o con coniugi o amici polacchi
hanno trovato il numero divertente e calzante per il cinema: tutti ci tengono a sottolineare che i polacchi non sono così,
ma, seppur caricaturale e quindi per necessità comica molto esagerata, l'interpretazione che fanno sembra molto centrata.
La nostra serie non fa eccezione, e pur essendo un po' più vivace rispetto a "Petrektek e Kripstak",
dà una sensazione di gravità complessiva.
Eppure nel contempo se ne percepisce anche l'umorismo di fondo, più con una certa empatia che con spontaneità.
Però in questo caso più che in altri, tutto questo va bene: l'ambientazione storica lo richiede perché c'era poco da ridere ai quei tempi.
Storica
Come in "Donnie Darko"
è possibile identificare una data precisa della storia tramite un intervento televisivo,
che in Donnie Darko è il "2 ottobre 1988, la televisione trasmette il confronto tra George H. W. Bush e Michael Dukakis".
Pure in questa serie si può fare lo stesso.
Anche se non viene fatto il nome ad un certo punto viene introdotto il personaggio del "Generale", che possiamo identificare facilmente come
Wojciech Jaruzelski
e infatti nell'ultima puntata assistiamo a questo scena:
Figura controversa del periodo socialista della Polonia,
la sua adozione della legge marziale nel Paese nel 1981 all'insorgere delle proteste antigovernative da parte del sindacato Solidarnosc
è oggetto di letture opposte: a fronte di chi la interpreta come una soppressione incostituzionale dei diritti della popolazione,
vi è parte di giudizio storico che tende a leggerla in ottica di prevenzione di una (ben più grave) invasione sovietica,
come accadde in Ungheria nel 1956 e in Cecoslovacchia nel 1968.[...]
Nel contempo, a seguito delle continue pressioni sovietiche, Jaruzelski intraprese la pianificazione di un colpo di Stato:
il 13 dicembre 1981 proclamò l'instaurazione dello stato di guerra e divenne il capo del Consiglio Militare di Salvezza Nazionale.
La somiglianza anche fisica dell'attore non lascia adito a dubbi: l'annuncio televisvo che vediamo è quello.
Che il periodo fosse quello lo capiamo fin dall'inizio, perché a fare da sfondo a tutta la vicenda narrata ci sono gli scioperi di
Solidarnosc,
che nei sottotitoli in italiano viene curiosamente tradotto ("Solidarietà").
Spulciando nel resto del mio sito si può capire come dal punto di vista estetico (e sottolineo solo estetico) io sia attratto
dall'ex blocco sovietico di quel periodo: dai vestiti alle Trabant mi sento come
Alexander "Alex" Kerner
che cerca i cetrioli Spreewald in un mondo occidentalizzato in cui ormai sono scomparsi.
Insomma, sono di parte, e questo è un motivo in più per cui mi è piaciuta questa serie.
Trama
Lasciate ogni speranza (di sorpresa) o voi ch'entrate. Sarà tutto uno spoiler e
tanto per cominciare partiamo dall'inizio temporale della vicenda, che però viene narrato successivamente come flashback.
Due fratelli, un ragazzino e un bambino, vengono svegliati di notte da un'amica che li chiama per andare a fare una cosa (ovviamente) proibita:
l'elettropesca nel vicino lago, pratica che come emergerà più avanti nella narrazione era considerata già all'epoca come bracconaggio (adesso penso anche peggio).
Mentre il ragazzo e la ragazza sono su una barca accostata a riva con un elettrodo, il fratellino sta sul molo con l'altro elettrodo, e al via immergono contemporaneamente i fili in acqua.
A questo punto con una gran vampa il fratellino, il bambino sul molo, sparisce. Non si trova più.
E il giorno dopo non lo trova più neanche la polizia interamente mobilitata per le ricerche fatte tra le urla della madre che impreca e percuote il fratello maggiore.
Arriviamo così ai nostri giorni e troviamo la ragazzina, Julia Borewicz, ormai adulta che fa la poliziotta,
ma qualche strascico da quell'episodio sembra averlo avuto perché sta diventando cieca.
Il ragazzino, Zbigniew Sokolik, anche lui adulto sembra uscito da
X-Files, e più precisamente sembra un incrocio tra
Fox Mulder e i
The Lone Gunmen.
L'analogia con Fox Mulder è evidente, è rappresentata dal fratellino (sorellina per Fox) rapito da "quelli là",
mentre l'analogia con i pistoleri è per la parte tecnica: Sokolik fa il riparatore tv e ha a casa una parete di schermi, radio e apparecchiature elettroniche
con le quali è alla perenne ricerca degli esseri che hanno rapito suo fratello.
Un bel giorno il nostro Sokolik si imbatte in una colonna di luce che parte dal lago e va verso il cielo, la fotografa e, ansioso di esporre al mondo le sue idee,
invia la foto a Jan Polgar, un presentatore che ha in prima serata una trasmissione di "indagine scientifica", in realtà di
"debunking a dispetto di qualsiasi evidenza".
E infatti Polgar fa analizzare la foto e, nonostante questa risulti assolutamente autentica, invita Sokolik nella sua trasmissione per poi distruggerlo.
Nell'evolversi della vicenda Polgar cade in disgrazia e la sua trasmissione, che evidentemente ha perso appeal,
viene spostata in un orario insignificante per essere sostituita dallo show di un ipnotizzare.
Nel contempo il baffuto presentatore riceve da Sokolik una nuova notizia, questa volta si tratta di un
alien abduction:
un testimone dice di essere stato preso a bordo di un'astronave da degli ominidi che sembravano rane.
La notizia cade a fagiolo: per recuperare il prestigio perduto, Jan Polgar si butta a testa bassa per indagare su questo avvistamento,
incoraggiato anche dal suo superiore che a sorpresa gli suggerisce di non screditare il testimone ad ogni costo, ma di valutarlo coscienziosamente.
Sorvolando sulle questioni di letto che sono piuttosto complicate e a tratti umoristiche, entra in gioco un altro personaggio:
la giornalista Maja Ostaszewska che si muove in parallelo con delle proprie indagini,
collaborando con Sokolik all'insaputa di Polgar, per fare un servizio sullo stesso caso.
E Sokolik a sua volta collabora volentieri con la giornalista perché si rende conto che ormai Polgar lo ha scavalcato
e sta facendo per conto proprio le ricerche sul luogo dell'avvistamento,
sottoponendo il testimone al poligrafo, ad ipnosi, ad interrogatori incrociati.
Insomma lo scettico presentatore va convincendosi sempre più che il testimone è assolutamente sincero.
Quando Polgar scopre che la giornalista sta facendo un servizio sul suo caso si risente, si sente a sua volta scavalcato, ma come gli dicono fin da subito,
il servizio giornalistico non è in concorrenza, anzi fa da apripista alla puntata del suo programma dandogli maggior visibilità.
Un po' sottotraccia appare contemporaneamente anche un altro testimone: la figlia della poliziotta Julia Borewicz e dello stesso Sokolik
(vivono separati ma amici, però come già detto i rapporti di letto in questa serie sono complicati).
La ragazzina non solo ha visto quegli essere ma ne ha fatto un disegno che coincide con le descrizioni dell'altro testimone.
In tutto questo trambusto quando può Sokolik cerca sempre, fin dalla sua prima apparizione televisiva, di portare avanti la sua teoria:
non si tratta di UFO ma di USO, "Unidentified Submerged Object" ovvero "Oggetti sottomarini non identificati".
Questi esseri non vengono dallo spazio ma sono sempre stati qui, sott'acqua, e hanno la loro base nel Triangolo delle Bermude.
Questa differente teoria sembra un particolare ma non lo è.
Nell'ultima puntata infatti vediamo il trionfo di Polgar, con tanto di festa, ma durante questa festa Sokolik viene portato via a forza
quando cerca di esporre questa sua poco quotata ipotesi.
In seconda battuta verrà anche arrestato per questo, con la scusa che distilla alcool clandestinamente:
fatto vero, tutto sommato irrilevante, ma ignorato fin che non è servito per togliere di mezzo il nostro "usologo".
Alla fine scopriamo il perché della compiacenza del partito verso quest'indagine ufologica:
l'annuncio televisivo del generale Jaruzelski nella finzione della serie parte da una presunta invasione di esseri dallo spazio e
giustifica con questa l'instaurazione dello stato di guerra per divenire il capo del Consiglio Militare di Salvezza Nazionale.
Chiaramente è un falso storico, o meglio di finzione, che però non cambia la sostanza di quello che è realmente successo.
Spoilerone finale.
Nell'ultima scena, Polgar va a trovare Sokolik e nel colloquio emerge che:
1) Sokolik rivela di aver ipnotizzato il testimone, il contadino, per attirare l'attenzione sugli USO
2) Lo stesso Sokolik però afferma di non aver inpotizzato sua figlia: lei è una testimone assolutamente autentica!
Le due idee
L'originalità di cui parlavo all'inizio ruota attorno alle due idee principali.
1) Non si tratta di UFO, ma di
USO.
La gran parte degli ufologi (nomina che in assenza di una laurea istituzionale si ottiene certificandosi vicendevolmente)
non ha dubbi: l'ipotesi extraterrestre è la più gettonata per cui è quella vera. Ci sono molte ipotesi, ma al 90% tutti concordano su questa
al punto che per i giornalisti e per il sentire comune il termine UFO (adesso UAP) è diventato sinonimo di extraterrestri.
Gli sceneggiatori ci marciano e di conseguenza le trame sono ormai un po' noiose.
Ma ecco finalmente arrivare dalla Polonia una piccola, apprezzata, novità!
Questi oggetti sono volanti, ma arrivano dall'acqua. La loro sede principale è nel
triangolo delle Bermude,
che di per sé non è un'idea assolutamente originale, già lo sosteneva il contattista George Adamski, però per una serie tv un po' lo è.
Anzi, direi che lo è parecchio.
2) Non c'è nessun complotto governativo per occultare gli avvistamenti.
L'abusata ipotesi extraterrestre di cui sopra porta con sé anche la più antipatica
teoria del complotto sugli UFO:
come fanno questi extraterrestri a scorrazzare liberamente senza che le nostre forze di difesa ne sappiano niente? Impossibile!
Ecco quindi che ci deve essere un complotto governativo per occultare tutto, con tanto di agenti governativi in incognito, i famosi Men In Black (MIB),
che vanno ad intimidire i testimoni.
E se tutto questo non basta ci aggiungono anche il movente del complotto: l'obbiettivo di creare un ibrido umano-alieno.
Quest'ultimo particolare sembrerebbe derivato poco fantasiosamente da X-Files, ma probabilmente i sostenitori diranno che è stato Chris Carter che ha rivelato la verità sotto forma di finzione.
Insomma quando ci si spinge oltre il confine, entrando nel territorio del complotto più profondo e dandolo anche per accertato, non c'è limite a quello che si può dire.
Ecco allora un'altra ventata di aria fresca dalla Polonia: nella finzione di Kasper Bajon non solo il potere non ostacola l'indagine ufologica, ma la incoraggia!
Certo il potere ha il suo tornaconto perché poi la sfrutta, ma per un governo autocratico che spia tutti non è male.
E' vero che poi Sokolik viene arrestato per la sua ipotesi "usologica", ma prima gli hanno dato occasione di parlare,
e se non ne avesse abusato infastidendo nelle riunioni ufficiali non avrebbe avuto problemi;
e comunque alla fine non è che finisca in qualche gulag isolato dal resto del mondo. Tecnicamente parlando poi l'accusa non era inventata, era vera: distillava alcool illegalmente.
Agganci fortiani
Il primo è noto: l'episodio ufologico a cui si fa riferimento è ben documentato: si tratta del
rapimento alieno di Emilcin.
Nella serie Kasper Bajon l'ha traslato nel tempo, dal 1978 al 1981, e nello spazio, dalla zona di Emilcin all'immaginaria (o almeno io non ne ho trovato traccia) cittadina di Truskasy.
Come per la parte storica sono state fatte delle modifiche che sostanzialmente, a mio avviso, non stravolgono niente.
Emilcin ha una piccola particolarità, come ci dice la solita
Wikipedia (stavolta in polacco):
Il 15 ottobre 2005 è stato inaugurato un monumento che commemora il presunto atterraggio UFO. Il monumento è costituito da un cubo di metallo in equilibrio sulla sommità di un piedistallo. Il monumento è stato eretto dalla Fondazione Nautilus, un'organizzazione con sede a Varsavia dedicata alla ricerca sugli UFO.
Non vorrei dire una sciocchezza, ma mi sembra che in Europa questo monumento sia l'unico del suo genere.
Ma se non è l'unico ce ne sono veramente pochi altri.
L'altro aggancio forse lo vedo solo io, è una mia opinione con la quale peraltro concordo.
Siamo abituati dall'immaginario collettivo a visualizzare gli alieni come
grigi o
nordici,
ecco però che anche qui Kasper Bajon ci spiazza e ci propone una sorta di
rettiliani
che rasentano un po' il grottesco, senza arrivarci ben inteso.
All'interno dei rettiliani più che assomigliare a quelli di
"V - Visitors",
assomigliano più ai
kappa giapponesi.
Infine una piccola coicidenza: poco dopo questa serie, ne è uscita un'altra sempre su Netflix: "L'Eternauta".
Personalmente non so se la guarderò, ma il fumetto da cui è tratta lo conosco molto bene.
Si tratta del racconto di un'invasione aliena, dove però gli spietati alieni
rappresentavano la dittatura militare
che c'era all'epoca in Argentina (e ad
Oesterheld è costato caro il riferimento).
Nel nostro Projekt Ufo succede la stessa cosa: gli alieni di cui si paventa l'invasione altro non sono che i russi dall'altra parte del confine.
In fondo anche ne "I promessi sposi" succede lo stesso: Manzoni parlava degli arroganti spagnoli per indicare gli austriaci che non avrebbero gradito la critica diretta.
Insomma: la serie è bella ed intelligente, nonché è fresca e originale.
Val la pena di essere vista.
La Polonia è una piccola vetturetta della Fiat, che va sempre e dovunque, entra dovunque, fa qualunque strada, anticipa qualunque orizzonte, prefigura qualunque sbocco.
(Lech Walesa)
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